matteo D. R.
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Piazza Tiglio - Torre Castello. luoghi ideali.
Nel cammino della nostra civiltà , vi sono stati momenti in cui il forte sentimento per il bene comune e la consapevolezza della forza derivante dall’aggregazione, hanno prevalso sull’individualismo; in funzione di ciò si sono man mano sviluppati luoghi come questa piazza, caratteristici del vivere collettivo, democratici, aperti e liberi, in cui poter condividere idee,esperienze, merci e vite.............
"Miti e leggende (La Torre scomparsa) Nessuna delle carte topografiche, del piccolo borgo dell’”Università di Serra” di Pratola ancora nel secolo scorso, indicavano il centro antico attuale (devastazioni a parte e situato poco meno di 2 km chilometri a sud-est di Pratola Serra) esisteva una poderosa torre di guardia del borgo che sarebbe stato la causa principale, storicamente, dell’assalto continuo al borgo antico.
La Torre andò completamente distrutta (eliminando qualsiasi traccia della muratura) in seguito agli eventi bellici che, tra il 850 e l’870, videro i Longobardi instaurare un dominio solido e articolato. Infatti, l'Irpinia con la dominazione longobarda entrò a far parte integrante del ducato di Benevento e fu divisa, intorno alla metà del secolo VIII in una quantità di distretti a cui si diede il nome di Acta o Gastaldati. Dopo acerrime vicende belliche, che videro alterne fortune per l’una e per l’altra parte in guerra, la dominazione normanna (che seguì quella longobarda), fece sì che molti castelli irpini preesistenti furono riattati e adeguati alle nuove necessità difensive. Caratteristiche difensive attuate dai normanni sono riscontrabili per esempio nelle torri quadrate del Castello Ducale di Bisaccia e del Castello di Quaglietta. Per raggiungere lo scopo dei vincitori, che trafugato il Tesoro della Torre di “Serra”, non ebbero remore nel radere al suolo borghi e rocche in cui si erano insediati i nuovi conquistatori Normanni particolarmente fu una distruzione tanto accurata, da non lasciare traccia alcuna dell’esistenza in loco di una torre così imponente. Si vuole che l’unica sopravvivenza del “castello di Serra” siano alcune Torri successive e più modeste nella difesa del borgo, tuttora esistente nel perimetro del centro antico di Serra. Fin qui la storia, che è però integrata da una leggenda, secondo la quale tale Torre, robusta quanto ricca di un castello città , fosse circondata stato da uno slargo, frequentato dai cortigiani, che affiancava il lato nord del borgo antico di su cui andava sviluppandosi le propaggini del castello, attuali ex Casiline, situate lungo un’antica strada, in cui da sempre si teneva il legame con il successivo agglomerato di Pratola Serra.